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La 3DBit è una start-up costituita con lo scopo principale di sviluppare e diffondere le nuove tecnologie per la prototipazione rapida e di stampa 3D, ovvero per la produzione di prototipi e più in generale di oggetti tridimensionali, per conto proprio o terzi, per vari settori produttivi. 3DBit si rivolge ad una grande fetta di aziende di piccole, medie e grandi dimensioni che operano in differenti settori e fasce di mercato. settore manifatturiero industriale settore elettronico settore aereonautico Settore calzaturiero Gioelleria e fashion design Settore Medicale ed ortopedico Settore dentale/ortodentale Settore nautico Settore ottico Settore illuminotecnica Gadgettistica ed hobbistica Rubinetteria ed arredo bagno
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3Dbitmercoledì, Dicembre 25th, 2024 at 8:53pm
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3Dbitgiovedì, Dicembre 12th, 2024 at 8:00pm
Stampa 3d di grandi dimensioni è un processo ormai molto sviluppato ed in grado di ridurre tempi di produzione e costi.
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3Dbitmartedì, Dicembre 10th, 2024 at 8:00pm
Con calcare, argilla calcinata e grafene la stampa 3D in edilizia aumenta le performance
Un team di ricercatori dell’Università della Virginia ha realizzato un importante passo avanti nel settore della stampa 3D in edilizia. Hanno realizzato un calcestruzzo innovativo e sostenibile grazie a una nuova miscela, composta da grafene, calcare e cemento di argilla calcinata. Il composto promette di aumentare resistenza e durabilità delle costruzioni, riducendo al contempo le emissioni di carbonio.

La finalità era creare un calcestruzzo stampabile, che rispondesse alle esigenze tecniche dell’edilizia e che fosse più eco-compatibile. Il calcestruzzo stampato in 3D ha buone possibilità di diventare il materiale costruttivo del futuro.

Tuttavia pur essendo una soluzione solitamente più economica e veloce da realizzare, non sempre offre le stesse proprietà fisiche e di resistenza della controparte “tradizionale”.
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3Dbitgiovedì, Dicembre 5th, 2024 at 8:00pm
Tutto è cominciato dieci anni fa da una visione. Maggie Grout aveva 15 anni e nella sua classe di tecnologia, in Colorado, si sperimentava la stampa 3D. Ed ecco la visione: e se la stessa apparecchiatura, su scala più grande, servisse non solo a stampare oggetti ma addirittura i materiali per costruire intere scuole laddove ce ne fosse la mancanza? È grazie alla perseveranza di questa ragazza dai lunghi capelli lisci e scuri, dai lineamenti orientali e dal sorriso aperto, che è entrata poche settimane fa nel ristretto elenco Next Generation Leaders 2024 della rivista Time, se quella visione è diventata realtà. Un sogno che ha origini lontane, fin da quando Maggie neonata fu abbandonata in un cesto in un villaggio rurale della regione dello Hubei, in Cina, trovata miracolosamente, portata in un orfanotrofio e poi adottata a 18 mesi da una coppia statunitense.
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3Dbitmercoledì, Dicembre 4th, 2024 at 8:00pm
Una ricerca attualmente in corso condotta dalla compagnia britannica di servizi idrici United Utilities, ChangeMaker3D, dal PrintCity della Manchester Metropolitan University e da Scottish Water ha l’obiettivo di determinare i benefici e gli impatti dell’uso della stampa 3D per i componenti delle infrastrutture idriche. L’iniziativa, denominata Water Industry Printfrastructure (WIP), è attiva dal 2023 e dovrebbe concludersi all’inizio del 2025.

Dall’avvio del progetto Printfrastructure, i partner coinvolti stanno esplorando le potenzialità applicative e gli impatti delle tecnologie di stampa 3D con polimeri e cemento nel settore idrico.
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3Dbitdomenica, Dicembre 1st, 2024 at 7:00pm
Una scarpa riciclabile al 100%, realizzata con materiali che vengono poi riutilizzati per iniziare un nuovo ciclo di produzione. È questa l’idea che ha fatto nascere la start up Servati, in provincia di Lecce, precisamente nell’ecosistema del distretto industriale di Casarano. I founder sono due giovani pugliesi, Matteo Di Paola, classe 1997, laureato in Economia, che si occupa di amministrazione e gestione, e Marco Primiceri, classe 1998, laureato in Design e comunicazione visiva, che segue il reparto stile e lo sviluppo dei prodotti. I due giovani imprenditori pugliesi hanno ideato un modello di economia circolare secondo cui le scarpe, al termine dell’utilizzo, possono essere disassemblate: i componenti del vecchio paio di sneakers vengono riciclati per nuove produzioni.